21 novembre 2009

OTTAVO PREMIO ZAMENHOF E STOPPOLONI DI IERI: come è adata?...
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...Noi abbiamo avuto alla fine una gradita sorpresa perché, oltre ad essere state premiate come sempre persone straordinarie per il loro grande impegno nel campo della solidarietà umana e della fratellanza tra i popoli, ed aver ascoltato un bellissimo concerto finale di giovani musicisti marchigiani..., di fatto uno de premiati, e precisamente il signor ANGELO VENTI, vincitore del "Premio Stoppoloni" (e di un aiuto in denaro) per il suo giornale on line e cartaceo "Site.it", per dimostrare ai presenti con quali semplici, ma efficaci mezzi egli fa (contro)informazione in molti Comuni delle zone montuose dell'Abruzzo interno, ci ha consegnato all'uscita una edizione straordinaria del suo foglio "/sollevatiabruzzo", in cui, come potete vedere dalle immagini scannerizzate, (per vedere meglio: http://www.site.it/le_testate/site.it%20SOLLEVATIABRUZZO/sollevati%20abruzzo%202009-12.pdf ), già era stampato tutto ciò che riguardava la serata stessa della premiazione ed altri argomenti riguardanti il mondo esperantista. E con la foto di un altro premiato, il sig. Ahmad Parsa. Il tutto stampato durante il concerto! DUNQUE, come non premiare tanta efficacia di informazione pur sapendo che queste ammirevoli persone lavorano con mezzi antiquati e poco dispendiosi come ad esempio un vecchio ciclostile?
Grazie ad Angelo Venti, a tutti gli altri premiati (vedi post precedente) e a chi ha organizzato questo ottavo successo del Premio ZAMENHOF-STOPPOLONI!

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15 novembre 2009

PREMIO ZAMENHOF - PREMIO Umberto Stoppoloni - 20 novembre 2009
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Umberto Stoppoloni


Prof. Roberto Mancini

Shel Shapiro

PREMIO ZAMENHOF PREMIO Umberto Stoppoloni Federazione Esperantista Italiana Venerdì 20 novembre 2009, ore 21,00 ANCONA, TEATRO SPERIMENTALE "LIRIO ARENA"

ingresso libero

PREMIO "ZAMENHOF" Le voci della pace

Edizione 2009:

Coniugi Ahmad ed Hayede Parsa

Ispirandosi ai princìpi della religione bahai, si sono trasferiti in Africa dove hanno dedicato la loro vita all'educazione dei bambini ed alla formazione degli insegnanti secondo i valori dell'unità nella diversità e della conseguente accoglienza di tutte le differenze a partire da quelle religiose e razziali.

Roberto Mancini

Docente di filosofia teoretica presso l'Università degli Studi di Macerata con serietà e rigore informa la sua attività scientifica ed educativa allo sviluppo di un'autentica cultura di pace, fondata sulla solidarietà tra i popoli e la difesa dei diritti umani.

Shel Shapiro

L'impegno nello spettacolo si accompagna a quello generoso e solidale per sostenere iniziative umanitarie in campo sociale ed educativo, in Africa e in Asia.


Premio "Umberto Stoppoloni"
Le integrazioni impossibili

Edizione 2009:

Sito internet: “Site.it”

Che nel 1998 diventa un giornale on line con l'ambizione di fare informazione tra le montagne dell'Abruzzo interno.


Condurranno la premiazione:

Francesca Alfonsi

Andrea Carloni

In collaborazione con:

Economia & Cultura

Gabriella Papini

IMMOBILIARE ELLE

MARIOTTI COSTRUZIONI

E con il Patrocinio di:

Provincia di Ancona

Regione Marche

Comune di Ancona

Museo Tattile Statale Omero - Ancona

Concluderà la serata il concerto
del Quartetto con pianoforte:

Laura Di Marzio, violino,

Michela Zanotti, viola

Alessandro Culiani, violoncello

Anna Lisa Sorcinelli, pianoforte.

Con musiche di Mozart e Schumann,

in collaborazione con la Società Amici della musica "Guido Michelli".

Premio Zamenhof 2008a: Infanoj kiuj kantas esperantan himnon.
Premio Zamenhof 2008: Bambini che cantano l'inno esperantista.
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12 novembre 2009

Atendante la 150an Datrevenon de Naskiĝo de L. L. Zamenhof: LA ESPERANTO EN INTERRETO - Hodiaŭa artikolo en "la Repubblica".

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In attesa del 150° Anniversario della Nascita di L. L. Zamenhof: L'ESPERANTO SU INTERNET - Articolo di oggi su "la Repubblica".

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http://it.wikipedia.org/wiki/Ludwik_Lejzer_Zamenhof



Ĵaŭdon, la 12-a de novembro 2009, la ĉefa itala taggazeto, "La Repubblica" ("La Respubliko"), publikigis dukolumnan artikolon pri Esperanto. Sub la titolo "Nun Esperanto renaskiĝas interrete", ĝi prezentis skizan sed precizan raporton pri la nuntempa uzado de Esperanto (ne nur en Interreto), kaj ankaŭ enhavis intervjuojn al samideanoj Renato Corsetti kaj Michela Lipari.



Subskribis la tekston, kiu aperis en la kulturaj paĝoj de la gazeto, la ĵurnalisto Dario Pappalardo. La kerna aserto de la artikolo estas ke Esperanto, kvankam ne rapide disvastiĝinta laŭ la deziroj de siaj pioniroj, hodiaŭ travivas duan naskiĝon danke al la eblecoj disponigitaj de la modernaj komunikiloj, kiel Interreto. Por kapti la atenton de la leganto, la ĵurnalisto komencas per rekta mencio de la subskribkolektado por enkonduki Esperanton en usonajn lernejojn, kaj pri la abundo de esperantistaj paĝoj ĉe Tvitero, Jutubo kaj Vikipedio.



La artikolo evidentigas, ke Esperanto tutfacile lerneblas per Interreto danke al la retejo Lernu; ĝi ankaŭ substrekas la gravajn servojn ofertitajn rete de Itala Esperantista Junularo, kiu, ĉe la adreso iej.esperanto.it, proponas senpagan kurson de Esperanto per retpoŝto, listigas ĉiujn Esperanto-eventojn en Italio kaj vendas la esperantigojn de famaj italaj komiksoj. Rezulte de la mencio de la retadreso sur la gazeto, la retejo de IEJ spertis duobliĝon de la averaĝa kvanto da vizitoj, kaj pluraj homoj aliĝis la Esperanto-kurson tie proponitan.



La artikolo enhavas intervjuojn al Renato Corsetti, laŭ kiu la nombro da esperantistoj tutmonde kalkuleblas je 2-3 milionoj, kaj Michela Lipari, kiu substrekas la gravecon de lingva demokratio kaj ankaŭ mencias, por tiuj kiuj interesiĝas pri la kreinto Zamenhof, la eseon "Zamenhof-Strato", kiun ŝi mem tradukis en la italan kaj publikigis ĉe ne-esperantista eldonejo antaŭ kelkaj monatoj. S.ino Lipari ankaŭ mencias la uzadon de Esperanto ekster la Reto, ne nur en Eŭropo, sed ankaŭ en Afriko kaj Ĉinio, en teatro kaj literaturo.



Fine, la artikolo skize resumas la lastajn proponojn pri la enkonduko de Esperanto kiel pontlingvo je eŭropa nivelo; ĝi rekte mencias la leĝproponojn de la eŭropaj parlamentanoj Gianfranco dell'Alba (en 2004) kaj Ljudmila Novak (dum januaro 2009).







Di Dario Pappalardo (la Repubblica, giovedì 12 novembre 2009):



«Obama, introduci l’esperanto nelle scuole!», recita l’appello internazionale diffuso su Facebook. Parlano esperanto i messaggi di Twitter e quattromila video di YouTube (*) realizzati in ogni parte del globo, comprese le canzoni di De André, tradotte dal "kantisto" italiano Gianfranco Molle. Wikipedia – anzi "Vikipedio" – ha un intero portale dedicato alla lingua universale. Digitare la voce "esperanto" su Google significa poter scorrere 54 milioni di risultati. Insomma, quello che sarebbe dovuto diventare l’idioma usato da tutto il mondo – almeno nelle intenzioni del suo inventore, Ludwik Zamenhof, nato esattamente centocinquanta anni fa – un secolo dopo si prende la rivincita su Internet. Oggi per imparare l’esperanto basta cliccare su siti come www.lernu.net e organizzarsi un corso fai da te: le lezioni si scaricano online o arrivano gratis via e-mail. Per testare i progressi ci si può confrontare con un tutor o chattare in Rete. Salvo poi incontrarsi di persona.



(*) http://it.lernu.net/biblioteko/filmoj/eo_estas.php



Secondo una ricerca di Sidney S. Culbert dell’università di Washington, sarebbero circa due milioni le persone in grado di esprimersi correttamente nella lingua artificiale fondata nel 1887, quando l’ebreo polacco Zamenhof pubblicò il Primo Libro con la grammatica. Una cifra, in realtà, difficile da definire: «Col web, è impossibile controllare la diffusione della lingua. Gli esperantisti dicono di essere 15 milioni, io credo si oscilli tra i due e i tre milioni. Ai congressi mondiali la partecipazione è di 3000 persone», dice Renato Corsetti, presidente della Federazione Esperantista Italiana e, dal 2001 al 2007, a capo di quella universale che ha sede a Rotterdam.



Ci sono i giovani della Itala Esperantista Junularo, nata a Milano nel 1947, che oltre ad essere attivi nella Rete (iej.esperanto.it), organizzano il festival annuale, promuovono scambi di ospitalità con coetanei di tutto il mondo e mettono a punto nuove traduzioni: le ultime quelle dei fumetti Rat-Man e Diabolik.


Ma quali sono oggi le finalità dell’esperanto? «Le stesse delle origini. L’esperanto propone una democrazia linguistica perché non impone una cultura a nessuno», spiega Michela Lipari, esperantista dal 1966 e curatrice del libro Via Zamenhof (Giuntina, pagg. 280, euro 15) dedicato al fondatore. «Non è un caso che oggi in Africa si stia diffondendo come lingua di ribellione rispetto a quella dei colonizzatori. In Cina, le università iniziano a richiedere personale in grado di insegnarlo. Nel pianeta è una realtà già funzionante in un microcosmo di famiglie, compagnie teatrali, letteratura. Se oggi l’inglese domina, domani potrebbe non essere così. E la grammatica dell’esperanto, composta di sole sedici regole, è certamente più avvicinabile di quella cinese».



La comunità internazionale, al di fuori di Internet, non sembra avere recepito questo passaggio logico: l’Unione europea rimane fredda. Dopo il testo dell’europarlamentare radicale Gianfranco dell’Alba, bocciato nel 2004, l’ultima proposta di utilizzo dell’esperanto come lingua franca nella Ue risale al gennaio scorso ed è della slovena Ljudmila Novak.




«Eppure, in contesti come quello dell’Unione europea, l’utilizzo di una lingua artificiale nella redazione di testi normativi può essere positivo», è l’opinione di Tullio De Mauro, che nel 1995 scrisse l’introduzione al Manuale di esperanto di Bruno Migliorini. «In questi casi – continua lo storico della lingua – l’uso di una lingua neutra evita risse nazionalistiche. Dell’esperanto, invece, mi pare meno interessante la prospettiva universalista».

Al popolo di Facebook che parla esperanto rimane la speranza che Obama risponda all’appello.



(*) http://it.lernu.net/biblioteko/filmoj/eo_estas.php

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