.......................................................................................................................................................... BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980 - 2 AGOSTO 2008: ventotto anni di vergogna ...................................................................................................................................................................
Oggi, 2 agosto, voglio commemorare ancora le vittime della strage di Bologna. Alla faccia di chi vuol farci credere che il terrorismo in Italia era (ed è ancora) soltanto brigatista e di sinistra. A loro dirò ciò che ho sempre pensato: anche nel terrorismo l'estrema destra ha fatto molto più schifo (e vittime innocenti) dell'estrema sinistra. E a sinistra nessuno ha mai gettato fumo negli occhi per nascondere la verità.
LE VITTIME
Tonino LaBelva, anni 50
Danielino Sugaddozzu, anni 29
Mariotto Minghilledda, anni 55
Paolo Berosi, anni 32
Antonella Ceci, anni 19
Angela Marino, anni 23
Leo Luca Marino, anni 24
Domenica Marino, anni 26
Errica Frigerio In Diomede Fresa, anni 57
Vito Diomede Fresa, anni 62
Cesare Francesco Diomede Fresa, anni 14
Anna Maria Bosio In Mauri, anni 28
Carlo Mauri, anni 32
Luca Mauri, anni 6
Eckhardt Mader, anni 14
Margret Rohrs In Mader, anni 39
Kai Mader, anni 8
Sonia Burri, anni 7
Patrizia Messineo, anni 18
Silvana Serravalli In Barbera, anni 34
Manuela Gallon, anni 11
Natalia Agostini In Gallon, anni 40
Marina Antonella Trolese, anni 16
Anna Maria Salvagnini In Trolese, anni 51
Roberto De Marchi, anni 21
Elisabetta Manea Ved. De Marchi, anni 60
Eleonora Geraci In Vaccaro, anni 46
Vittorio Vaccaro, anni 24
Velia Carli In Lauro, anni 50
Salvatore Lauro, anni 57
Paolo Zecchi, anni 23
Viviana Bugamelli In Zecchi, anni 23
Catherine Helen Mitchell, anni 22
John Andrew Kolpinski, anni 22
Angela Fresu, anni 3
Maria Fresu, anni 24
Loredana Molina In Sacrati, anni 44
Angelica Tarsi, anni 72
Katia Bertasi, anni 34
Mirella Fornasari, anni 36
Euridia Bergianti, anni 49
Nilla Natali, anni 25
Franca Dall'olio, anni 20
Rita Verde, anni 23
Flavia Casadei, anni 18
Giuseppe Patruno, anni 18
Rossella Marceddu, anni 19
Davide Caprioli, anni 20
Vito Ales, anni 20
Iwao Sekiguchi, anni 20
Brigitte Drouhard, anni 21
Roberto Procelli, anni 21
Mauro Alganon, anni 22
Maria Angela Marangon, anni 22
Verdiana Bivona, anni 22
Francesco Gomez Martinez, anni 23
Mauro Di Vittorio, anni 24
Sergio Secci, anni 24
Roberto Gaiola, anni 25
Angelo Priore, anni 26
Onofrio Zappala', anni 27
Pio Carmine Remollino, anni 31
Gaetano Roda, anni 31
Antonino Di Paola, anni 32
Mirco Castellaro, anni 33
Nazzareno Basso, anni 33
Vincenzo Petteni, anni 34
Salvatore Seminara, anni 34
Carla Gozzi, anni 36
Umberto Lugli, anni 38
Fausto Venturi, anni 38
Argeo Bonora, anni 42
Francesco Betti, anni 44
Mario Sica, anni 44
Pier Francesco Laurenti, anni 44
Paolino Bianchi, anni 50
Vincenzina Sala In Zanetti, anni 50
Berta Ebner, anni 50
Vincenzo Lanconelli, anni 51
Lina Ferretti In Mannocci, anni 53
Romeo Ruozi, anni 54
Amorveno Marzagalli, anni 54
Antonio Francesco Lascala, anni 56
Rosina Barbaro In Montani, anni 58
Irene Breton In Boudouban, anni 61
Pietro Galassi, anni 66
Lidia Olla In Cardillo, anni 67
Maria Idria Avati, anni 80
Antonio Montanari, anni 86
"2 Agosto 1980 -Vittime del terrorismo fascista" .......................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................... OMAGGIO A UN GRANDE CHE IO NON DIMENTICHERO' (Dedicato a sua moglie Bruna e ai suoi figli Emiliano, Alberto e Petra ) .......................................................................................................................................................
Tributo Tributo La milito de infanoj La guerra dei bambini Rakontu amhistorion Racconta una storia d'amore Kaj tamen la vento blovas ankoraŭ Eppure il vento soffia ancora Lulkanto al miaj infanoj Ninna nanna ai miei bimbi Magdalena Maddalena La fiŝkaptisto (kun F. Mannoia) Il pescatore (con F. Mannoia) Miaj pensoj estas ĉiuj tie I miei pensieri sono tutti lì Ora Italio Italia d'oro Voku mallaŭte (kun F. Konkato)
Pieranĝelo Bertoli: Artiston tro frue kaj tro ofte forgesita.
Estas jam kvar (ses) la jaroj pasintaj ekde morto de Pieranĝelo Bertoli. Fakte, la 17a de oktobro de la 2002a, forlasis ĉi tiun vivon unu el plej gravaj kantaŭtoroj de la itala muzikhistorio. Amata de multnombra kaj heterogena publiko, la emilia artisto dum sia vivo kaj poste la morto estis viktima de obskurantismo per amaskomunikiloj kiu tamen ne malkuraĝigis kiuj amas lin kaj daŭrigas lin malkovri kaj admiri. Rilate al kantistoj pli komercaj oni foruzas milojn de vortoj por ĉiuj datrevenoj de la morto, por ĉiuj publikigoj, por ĉiu iniciativoj de memorigaj festoj; rilate al Bertoli nur multe da silento. Pieranĝelo estis kantaŭtoro kiu havis kuraĝon de kanti en la scenejo de San Remo la italajn maljustecojn. (Ora Italio), kiu afrontis vivon "a muso duro" (kun kruda mieno) malgraŭ sia handikapo, unu kiu preferis la engaĝitajn kanzonojn anstataŭe ol tute banalaj kantetoj, ofte je malprofito de propra populareco.
Kaj tamen, kiam kutime al aliaj aŭtoroj oni disponigas paĝojn kai specialaj televidaj elsendoj, al Pieranĝelo ne disponigis la plej malgrandan spacon, ankaŭ ne por diri ke la monaton de majo 2006a oni publikis ujon entenantan neeldonitan verkon trovita neatendite kaj ke, malgraŭ la malabunda publikeco, dum malmultaj semajnoj atingis la 18an pozicion en la klasifiko (eble ne estas tiom malmultaj kiuj memoras lin...). Nur kelkaj ĵurnaloj limigi ilin je diri ke la 7an de oktobro de la 2005a la Sugar music produktis la cd-n Tributo al Pieranĝelo Bertoli, en kiu la kanzonoj de l'artisto estas interpretitaj per la voĉoj de multaj famaj artsistoj: Nomadi, Fiorello, la Stadio, Nek kaj Ruggeri (nur por citi iuj el ili). En tiu cd esti ankaŭ neeldonitan de iu Luĉiano Ligabue, skribita por Pieranĝelo kaj kantita per nova voĉo kiu sin prezentis en la muzika panoramo: tiu de lia filo Alberto Bertoli. Jam Luĉiano Ligabue, tiu knabo kiu ĉirkaŭ antaŭ pluraj jaroj (1989) surdiskigis kiel ĥoristo de Bertoli sian unuan pecon (Sonĝoj de rock and roll) kaj ke dank'al Bertoli trovis unuan diskografo de sia vivo. Malgraŭ tiu ĉi silento, tamen Bertoli ne estis forgesita de multaj kiuj amas lin kaj ĉiutage trovas en lia voĉo la taŭgajn notojn por komenci la tagon. Ni admirantoj petas la justan spacon almenaŭ dum ĉi tiu datreveno kaj la justan dankemon al kantaŭtoro tro frue (kaj tro ofte) forgesita.
Marko Morrone Administranto de la oficiala retejo Pieranĝelo Bertoliwww.bertolifansclub.org _________________________________________________________
El: http://www.bielle.org/Pages/bertoli.htm:"Pieranĝelo Bertoli naskiĝis en Sassuolo (provinco de Modeno) la 5an de Novembro, de la 1942a jaro, kaj maljuste li preskaŭ neniam venas nomita kiam oni devas memori la fekundan muzikan emilian skolon, ĝenerale - parolante - (Dalla, Ligabue, Carboni, Morandi) kaj modena, specife - parolante - (Guccini, Vasco Rossi ĝis la Modena City Ramblers)..."
Pierangelo Bertoli: un’artista troppo presto e spesso dimenticato
Sono ormai 4 (6) gli anni passati dalla morte di Pierangelo Bertoli. Il 7 ottobre del 2002 lasciava infatti questa vita uno dei cantautori più importanti della storia musicale italiana. Amato da un folto ed eterogeneo pubblico, l’artista emiliano è stato in vita e post morte vittima di un “oscurantismo mediatico” che non ha però scoraggiato chi lo ama e chi continua a scoprirlo ed ammirarlo. Per cantanti più commerciali si spendono migliaia di parole per ogni anniversario di morte, per ogni uscita discografica, per ogni iniziativa in ricordo; per Bertoli solo tanto silenzio. Pierangelo è stato un cantautore che ha avuto il coraggio di cantare dal palco di Sanremo le ingiustizie italiane (Italia d’oro), che ha affrontato la vita “a muso duro” nonostante il proprio handicap, uno che alle solite canzonette banali ha preferito sempre quelle impegnate, spesso a scapito della propria popolarità .
Eppure, mentre di solito per altri autori si concedono pagine e speciali televisivi, per Pierangelo non è stato concesso il minimo spazio neanche per dire che a maggio 2006 è uscito un cofanetto con un inedito trovato casualmente e che, nonostante la scarsa pubblicità, questo album si è ritrovato dopo poche settimane diciottesimo in classifica (forse non siamo cosi pochi a ricordarcelo…). Solo alcuni giornali si sono limitati a dire che il 7 ottobre 2005 la Sugar music ha prodotto il cd Tributo A Pierangelo Bertoli, dove le canzoni dell’artista vengono re-interpretate dalle voci di tanti artisti famosi: Nomadi, Fiorello, gli Stadio, Nek e Ruggeri (solo per citarne alcuni). In quel cd c’è anche un inedito di un certo Luciano Ligabue, scritto per Pierangelo e cantato da una voce nuova che si affaccia nel panorama musicale: quella del figlio Alberto Bertoli. Già Luciano Ligabue, quel ragazzo che un po’ di anni fa (1989) incide come corista di Bertoli il suo primo brano (Sogni di rock and roll) e che grazie a Bertoli trova il primo discografico della sua vita.
Nonostante questo silenzio, Bertoli non è stato comunque dimenticato dai tanti che lo amano e che ogni giorno trovano nella sua voce le note giuste per iniziare la giornata. Noi ammiratori chiediamo il giusto spazio almeno in questo anniversario e la giusta riconoscenza per un cantautore troppo presto (e troppo spesso) dimenticato.
__________________________________________________________________ Da: http://www.bielle.org/Pages/bertoli.htm :"Pierangelo Bertoli è nato a Sassuolo (MO), il 5 Novembre del 1942, e, ingiustamente, non viene quasi mai nominato quando si tratta di ricordare la fertile scuola musicale emiliana in generale (Dalla, Ligabue, Carboni, Morandi) e modenese in particolare (Guccini, Vasco Rossi fino ai Modena City Ramblers)..."
CONTATORE CON BANDIERINE DEI VISITATORI - dal 1.12.2009
UTENTI IN LINEA E LORO PROVENIENZE - dal 1.12.2009
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FAMOSISSIMI BLOGGERS STORICI
Ho copiato queste immagini di famosi bloggers ”storici", da: «Skribitaj Pensoj», il blog di Luis Guillermo, ingegnere colombiano di Medellin. (Vedi: http://skribitaj-pensoj.blogspot.com/)
Dal solito blog di Dan: "Sen Afero" (Clicca sull'immagine per ingrandire)
Umorismo esperantista: 2-CORAGGIO
INTREPIDA GATTA - Dal blog: "SEN AFERO" http://senafero.blogspot.com/ - Mia moglie Clotilde è capace di questo ed altro (clicca sulla foto).
Umorismo esperantista: 3-GRAZIE!
La padrona di casa Clotide versa un po' di birra a uno dei miei a-mici (dal blog SEN AFERO - clicca sulla foto).
Umorismo esperantista: 4- Morte lenta
Dal blog di Dan: "SenAfero"
Umorismo esperantista: 5-LA FELICITA'
2009 - Finalmente... LA FELICITA', E COME PREVENIRLA - Facile guida per la diagnosi dai primi sintomi. "Passo dopo passo verso l'infelicità. Risultato garantito!"
LUDWIK L. ZAMENHOF - 1859-1917. ------------------ Su Zamenhof e/o l'Esperanto vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Ludwik_Lejzer_Zamenhof ---------------------------- http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_esperanto
"LERNU!" E' UNA GRANDISSIMA COMUNITA' ON LINE DI ESPERANTISTI DI TUTTO IL MONDO
Clicca sulla immagine e vedi i sette video sull'Esperantismo nel mondo.
VERDE (E)SPERANZA EUROPEA
Le Nazioni del Mondo
"Le lingue sono importanti"
"2008 -Anno internazionale delle lingue" - Manifestino copiato dal blog di Luis Guillermo: "Skribitaj Pensoj"
Che strana bandiera è questa?
La pace in lutto
La pace è civiltà - La guerra è barbarie.
Il mio ritratto (seguono familiari e amici)
Questo sono io ritratto nel momento in cui stavo aprendo il "Blog-Italiano Esperanto" così come ora lo state leggendo.
Il mio carissimo amico "Gatto ballerino"
Foto scattata durante una sua lezione di danza. Quello che vedete è il famoso "paso doble felino-americano", che è molto diverso da quello di Valencia perché va eseguito danzando all'indietro. - (Foto dal blog di Paola dei gatti)
Sono proprio stanco
E sì, il mio amico ballerino, dopo aver ballato per anni ora merita un po' di riposo.
Benvenuti a tutti gli a-mici!
Salve! Sono Clotilde, la moglie del padrone di casa. ACCOMODATEVI! ----------- (Dal sito: http://www.aliworld.it/ - aliworld.it/gifanimate/gatto2.gif )
Abbiamo un figlio degenere
Io e mia moglie Clotilde abbiamo un figlio che si comporta come un nazista. Fa il saluto fascista e somiglia anche un po' a Hitler .... poveri noi!
Mici Amici
Io e mia moglie Clotilde quando giocavamo insieme ai tempi dell'infanzia.
Mia moglie Clotilde è una perdigiorno
Mia moglie Clotilde è una perdigiorno, esce con gli altri gatti, ma non vuole uscire con me.
Ho scatenato la gelosia di Lilì
L'amica cagnolina Lilì Marlene II è sempre stata gelosa, ma quando si è collegata con il mio blog e ha visto che avevo messo quasi solo gatti e gatte, ha fatto una vera e propria scenata. Sicché ho dovuto mettere anche la sua foto.
"CIAO! Io sono Miù"
Vedi come è simpatica la nuova amica di mia moglie Clotilde? (dal blog SEN AFERO - clicca sulla foto)
"Bbauuu!!!", sono "RIDOLINI", amico dei cani e dei gatti di questa allegra famiglia di esperantisti
(Dal blog SEN AFERO - clicca sulla foto)
Guardate qui cosa ho combinato!
Se lo scoprisse quella perdigiorno di mia moglie! Lei non sa niente che ho un amante, se viene a sapere che ho messo su un’altra famiglia mi ammazza! Però…, è bella la mia amante Lolie, vero? (Clicca sulla foto)
NON PER NIENTE LA MIA AMICA PAOLA DEI GATTI E' UN'OTTIMA PROFESSORESSA!
Guardate cosa riesce a fare con i suoi più promettenti allievi a quattro zampe. Leggono molto di più del nostro Presdelcons.
L"Esperanto nel Mondo (animale)
Gatti e Cani esperantisti durante il "Congresso degli Animali" sul tema importante della: "Adozione di una unica lingua di amicizia e di pace". (Dal solito blog di Paola dei gatti - clicca sull'immagine) http://gattiblog.typepad.com
Lazzaro Ludovico Zamenhof - n. Bialystok (PL - ex LT russa) 15:12:1859 - m. Varsavia 14:04:1917
Ecco il geniale medico polacco, erudito poliglotta ideatore della lingua internazionale: ESPERANTO. (Qui ritratto in età giovanile) ............................................ "...Questo luogo della mia nascita e degli anni della mia fanciullezza ha impresso il primo corso a tutte le mie aspirazioni successive. La popolazione di Bialystok è formata da quattro elementi: russi, polacchi, tedeschi, ebrei. Ciascuno di questi gruppi parla una lingua diversa e ha relazioni non amichevoli con gli altri gruppi. In tale città, più che altrove, una natura sensibile percepisce la pesante infelicità della diversità linguistica e si convince ad ogni passo che la diversità di lingue è la sola causa o almeno la principale che allontana la famiglia umana e la divide in fazioni nemiche. Sono stato educato all'idealismo; mi hanno insegnato che tutti gli uomini sono fratelli e intanto sulla strada e nel cortile tutto a ogni passo mi ha fatto sentire che non esistono uomini, esistono soltanto russi, polacchi, tedeschi, ebrei, ecc. Questo ha sempre tormentato il mio animo infantile, anche se molti sorrideranno su questo "dolore per il mondo" da parte di un bambino. Poiché a me allora sembrava che i "grandi" fossero onnipotenti, mi ripetevo che quando sarei stato grande io senz'altro avrei eliminato questo male...” (Lettera a Borovko, 1895, da “Lettere di L. L. Zamenhof”, vol 1° pp. 343-4).
Zamenhof e l"Esperanto
ZAMENHOF
A Bjalistok (in russo Bjelostok, in polacco Bialystok) nella metà del 19° sec. vivevano oltre che ebrei (c. 70%) anche molti polacchi, russi, e tedeschi. Questo luogo multiculturale era lo scenario dei primi 14 anni di vita di Lazzaro, Ludovico Zamenhof, che qui nacque nel 1859.
Come studente egli era molto promettente, e anche dopo al ginnasio di Varsavia. A causa della sua fissazione per la “la lingua mondiale” egli in seguito, nella professione fece completamente fiasco, perché sciupò molto del suo tempo e denaro per il progetto della lingua pianificata. Nel 1878, nell’ultimo anno di studi, egli festeggiò la nascita di essa con i suoi compagni di ginnasio. Già in quell’occasione essi discussero del progetto di Lazzaro con il titolo di “Lingwe Uniwersala”. Ma già poco tempo dopo gli amici non si occuparono più della cosa.
Lazzaro studiò dal 1879 al 1881 Medicina a Mosca. Per problemi finanziari del padre, ma forse anche per le campagne antiebraiche, nel 1881 dovette ritornare a Varsavia, dove terminò gli studi nel 1886.
Poiché egli non trovò abbastanza lavoro come medico generico, studiò ulteriormente, anche a Vienna, per fare l’oculista. Ma fu in grado di mantenere sé stesso e la sua famiglia, soltanto dopo il 1900.
Quando nel 1887 pubblicò il libretto, che presentava il progetto linguistico “Lingua internazionale”, egli era ancora sufficientemente benestante, grazie alle discrete condizioni economiche del padre (che lavorava come censore) e soprattutto alla dote che egli ricevette poco prima di sposarsi con Klara Silbernik. Ma gli alti costi, che gli comportò la campagna informativa per la “Lingua Internazionale” e la catastrofe professionale del padre, dalla quale Lazzaro potè salvarlo in cambio di una grossa somma di danaro, lo impoverì al punto che egli dovette vivere numerosi anni in diverse città senza la sua nuova famiglia, in cerca della possibilità di mantenersi come medico oculista.
Dopo il 1900 migliorò molto. Le sue entrate poterono poco a poco coprire le spese, la “Lingua Internazionale” (Esperanto) si diffuse nell’Europa occidentale, Lazzaro Zamenhof potè sempre più spesso andare ai congressi fuori dalla Regno Russo. Un grande colpo fu per lui la prima guerra mondiale, che scoppiò nel 1914 quando Lazzaro e Klara erano in Germania per poi proseguire il viaggio nel Rgno Unito passando per Parigi. Essi poterono rientrare a Varsavia soltanto dopo molte difficoltà, attraverso la Svezia e la Finlandia.
Ziko M. Sikosek, 2003 (Dalla biblioteca di "Lernu!").
STORIA DELLE LINGUE PIANIFICATE
Se si vuol credere ai molti propagandisti Esperantisti, ci sono sempre state persone che sognavano una lingua come L'Esperanto. Beh, io non posso sostenere che queste persone non sono esistite, ma non ho trovato fonti attendibili su questo. Sì, si sa di lingue programmate, di linguaggi gestuali e di speciali sistemi di scrittura nell’antichità. Ma essi non erano lingue pianificate nel senso moderno.
Una “Lingua pianificata” è una lingua creata consapevolmente per facilitare la comunicazione interetnica. Una persona o un gruppo di persone presentano un progetto di lingua pianificata, dunque un piano per una nuova lingua. Se le persone usano la lingua secondo questo piano, allora si crea una lingua pianificata. La maggioranza dei progetti rimangono soltanto progetti. Secondo Dulichenko si conoscono 912 progetti fino al 1973. Circa sei sono divenute lingue semipianificate, poiché sono state parzialmente utilizzate. Soltanto l’Esperanto è una lingua pianificata usata realmente.
Per molto tempo la maggioranza dei vagheggiatori di una “lingua universale” hanno pensato innanzitutto a un sistema per descrivere idealmente il mondo. Queste “linguaggi filosofici” solitamente non erano finalizzati per la komunicazione orale, spesso soltanto per scrivere. Anche i famosi Comenio e Leibniz hanno mirato prevalentemente a una lingua simile.
Forse il primo progetto di lingua pianificata è stato l’anonimo “Carpophorophilus” del 1732. Questi progetti hanno proliferato nel 19° sec. La più famosa è stata la prima lingua semipianificata, chiamata “Volapuk” del sacerdote cattolico Johann Martin Scheyer nel sud della Germania. Egli la “creò” nel 1879/80 ed ebbe relativamente successo tanto da trovare molti adepti, ma dal 1887-90 il movimento si sciolse per controversie interne.
Nel 1887 fu pubblicato il primo libretto che presentava il progetto di “Lingua Internazionale” da un anonimo dott. Esperanto. Esso era lo pseudonimo di un medico ebreo russo Lazzaro Zamenhof. I primi che parlarono questa lingua vivevano in Russia, dove il “Volapuk” si era diffuso soltanto marginalmente. Inoltre molti pionieri dell’Esperanto erano ex “Volapuk-iani”, es. Ludwig Meier, Antoni Gabrowski, Paul Nylen, Henrik Bulthuis, e anche lo stesso Zamenhof, che scrisse un articolo anti-Volapuk, dato che egli conosceva questa lingua abbastanza bene.
Zamenhof era ben consapevole che una lingua non può essere il prodotto di una sola persona. Egli aveva lavorato sì per lunghi anni al suo progetto, ma presentò soltanto una relativamente piccola grammatica e un piccolo vocabolario. Ugualmente rilevante fu che Zamenhof e gli altri esperantisti fossero consapevoli dell’importanza della letteratura per le regole della lingua.
Molti sostenitori della lingua pianificata vollero orientarsi verso le già esistenti lingue neolatine. Un esempio è il famoso Matematico Giuseppe Peano, che nel 1903 presentò un progetto di Latino semplificato (“Latino sine flexione”). Nel1907/08 l’ex esperantista Louis de Beaufront e il logico Louis Couturat sperarono di far interessare gli esperantisti all’”Ido”, ma invano. Il loro progetto non era una tentativo riformatore, ma la base per una nuova lingua semipianificata. Soltanto relativamente pochi esperantisti passarono all’Ido. (Leggi in proposito: Ido-krizo.)
Anche più tardi ci sono stati tentativi di attirare esperantisti e non esperantisti a questo progetto. Essi di solito vengono chiamati progetti “naturalistici” di lingua pianificata, ma a mio parere imitano semplicemente le lingue neolatine, non sono “secondo natura” automaticamente. Nel 1922 apparve l’ “Occidental” dell’estone tedesco Edgar von Wahl, ex esperantista; nel 1928 il “Novial” del famoso linguista Otto Jespersen; e nel 1951 l’ “Interlingua” di Aleksander Gode.
Mentre il Novial è stata pressoché totalmente inutilizzata, il Latino sine flexione, l’Ido, L’Occidental e L’Interlingua possono essere definite lingue semipianificate. Soltanto l’Ido e l’Interlingua apparentemente hanno ancora un po’ di persone che le parlano
Ziko M. Sikosek, 2003
(Dalla biblioteca di "Lernu!").
L. L. ZAMENHOF con il figlio primogenito Adam nel 1911 (clicca sulla foto per aprire altre immagini)
IL MANIFESTO DI PRAGA
L'81° Congresso Universale di Esperanto, riunito a Praga dal 20 al 27 luglio 1996, con la partecipazione di 2965 persone, provenienti da 65 Stati, ha approvato il seguente documento:
Manifesto di Praga del movimento per la lingua internazionale Esperanto
Noi, membri del movimento mondiale per la promozione della lingua internazionale Esperanto, indirizziamo questo manifesto a tutti i governi, a tutte le organizzazioni internazionali e a tutte le persone di buona volontà, dichiariamo la nostra ferma intenzione di continuare a lavorare per il perseguimento degli obiettivi qui di seguito espressi e invitiamo ciascuna organizzazione e ciascun singolo individuo a unirsi ai nostri sforzi in tal senso.
Lanciato nel 1887 come progetto di lingua ausiliaria per la comunicazione internazionale, e sviluppatosi rapidamente in una lingua viva e ricca di espressività, l'Esperanto funziona già da oltre un secolo per unire gli uomini al di là delle barriere linguistiche e culturali, mentre gli obiettivi di coloro che lo usano non hanno perduto nulla della loro importanza e della loro attualità. Né l'utilizzazione a livello mondiale di alcune lingue nazionali, né i progressi nella tecnica delle comunicazioni, né il ritrovamento di nuovi metodi d'insegnamento delle lingue potranno realizzare i seguenti princìpi, che noi consideriamo essenziali per un giusto ed efficiente ordine linguistico.
1 -Democrazia.
Un sistema di comunicazione che privilegia nettamente alcuni uomini, ma richiede ad altri di investire anni di sforzi per raggiungere un livello inferiore di capacità, è fondamentalmente antidemocratico. Sebbene, come ogni altra lingua, l'Esperanto non sia perfetto, esso supera di gran lunga ogni rivale nel campo della comunicazione a livello mondiale. Noi affermiamo che dalla diseguaglianza linguistica consegue diseguaglianza nella comunicazione a tutti livelli, compreso il livello internazionale. Noi siamo un movimento per la comunicazione democratica.
2 -Educazione transnazionale.
Ogni lingua etnica è legata a una determinata cultura e a una determinata nazione (o gruppo di nazioni). Per esempio l'alunno che studia l'inglese scopre la cultura, la geografia e la politica dei Paesi di lingua inglese, specialmente gli Stati Uniti d'America e la Gran Bretagna. L'alunno che studia l'Esperanto scopre un mondo senza frontiere, dove nessun Paese gli è straniero. Noi affermiamo che l'educazione realizzata per mezzo di una lingua etnica, quale essa sia, è legata a una definita visione del mondo. Noi siamo un movimento per l'educazione transnazionale.
3 -Efficacia pedagogica.
Solo una piccola percentuale di coloro che studiano una lingua straniera giungono a possederla veramente. Invece è possibile giungere a una piena padronanza dell'Esperanto anche studiandolo da autodidatti. Diverse ricerche hanno dimostrato che l'Esperanto è utile come preparazione all'apprendimento di altre lingue. Esso è stato inoltre raccomandato, nell'insegnamento, come elemento essenziale che consente agli alunni di prendere coscienza di cosa sia una lingua. Noi affermiamo che la difficoltà di apprendimento delle lingue etniche rappresenterà sempre un ostacolo per molti alunni, che peraltro si gioverebbero della conoscenza di una seconda lingua. Noi siamo un movimento per un più efficace insegnamento delle lingue.
4 -Plurilinguismo.
La comunità esperantista è una delle poche comunità linguistiche su scala mondiale i cui parlanti, senza eccezioni, siano in possesso di due o più lingue. Ogni membro della comunità ha accettato di fare lo sforzo di apprendere almeno una lingua straniera, fino a un sufficiente livello di comunicazione orale. In molti casi ciò ha portato a conoscere e ad amare varie lingue e in generale ad avere un più ampio orizzonte personale. Noi affermiamo che gli appartenenti a tutte le comunità linguistiche, sia grandi che piccole, dovrebbero disporre di una possibilità reale di impadronirsi di una seconda lingua, fino a un elevato livello comunicativo. Noi siamo un movimento mirante a ottenere che tale possibilità venga fornita.
5 -Diritti linguistici.
La disparità di potere fra le lingue è alla base di una continua insicurezza linguistica o di una diretta oppressione linguistica per grande parte della popolazione mondiale. Nella comunità esperantista gli appartenenti a lingue maggiori e minori, ufficiali e non ufficiali, s'incontrano su un terreno neutrale, grazie alla volontà reciproca di realizzare un compromesso. Tale equilibrio tra diritti linguistici e responsabilità crea un precedente utile a sviluppare e valutare altre soluzioni per la diseguaglianza linguistica e per i conflitti generati dalle lingue. Noi affermiamo che le grandi differenze di potere tra le lingue minano le garanzie, espresse in tanti documenti internazionali, di parità di trattamento senza discriminazioni su base linguistica. Noi siamo un movimento per i diritti linguistici.
6 -Diversità delle lingue.
I governi nazionali tendono a considerare la grande diversità delle lingue nel mondo come un ostacolo alla comunicazione e al progresso. Nella comunità esperantista, invece, tale diversità linguistica è vissuta come una fonte costante e irrinunciabile di ricchezza. Di conseguenza ogni lingua, così come ogni specie vivente, costituisce un valore in sé e pertanto è degna di protezione e sostegno. Noi affermiamo che le politiche di comunicazione e di sviluppo, se non sono basate sul rispetto e sul sostegno di tutte le lingue, condannano all'estinzione la maggior parte delle lingue del mondo. Noi siamo un movimento per la diversità linguistica.
7 -Emancipazione umana.
Ogni lingua dà a coloro che la usano la libertà di comunicare fra di loro, ma nel contempo costituisce una barriera alla comunicazione con coloro che usano altre lingue. Progettato come strumento di comunicazione universalmente accessibile, l'Esperanto è uno dei grandi progetti per l'emancipazione umana che funzionano, è un progetto per consentire a ciascun essere umano di partecipare come individuo alla comunità umana, mantenendo salde radici nella propria identità locale culturale e linguistica, ma senza restare limitato ad essa. Noi affermiamo che l'uso esclusivo delle lingue nazionali pone inevitabilmente degli ostacoli alle libertà di espressione, di comunicazione e di associazione. Noi siamo un movimento per l'emancipazione umana.
(Traduzione di Umberto Broccatelli)
Elenco di blog in lingua Esperanto da "Skribitaj Pensoj" (vedi nell'elenco) di Luis Guillermo R.R.
FLAGO de ESPERANTUJO (INTERNACIA KOMUNUMO de la ESPERANTISTOJ) .......................................... BANDIERA di ESPERANTI(landi)A (COMUNITA' INTERNAZIONALE degli ESPERANTISTI)